giovedì 24 gennaio 2013

Il tubero verduroso..

La settimana scorsa ho fatto una delle mie solite gaffe. Ero a cena a casa del mio fidanzato e come di consueto, ci siamo fatti due chiacchieri con i suoi dopo il caffè. Si parlava di verdure quando mi è stato chiesto che cosa preferisco. Ho iniziato un elenco di verdure e poi ecco spuntare la gaffe: le patate. Le patate sono delle verdure. Dalla conversazione e dall’ilarità scoppiate dopo la mia affermazione, ho capito che le patate non sono verdure. Ho capito che sono consapevolmente ignorante. Ho cercato di sostenere la mia tesi ma niente da fare: le patate non sono verdure bensì sono dei tuberi (e fin qui ci arrivavo), il cui scopo principale, citando l’amica Wikipedia, è quello di organo in cui vengono accumulate sostanze di riserva glucidiche (amido, inulina, ecc.) che servono ad assicurare la sopravvivenza della pianta durante l'inverno (qui già non ci arrivavo più). Già. È vero, non hanno la stessa definizione verdure e tuberi ma entrambi sono un contorno e io davo per scontato che, come tali, fossero verdure.  
Tutta questa storia, nemmeno tanto divertente poi, mi ha fatto capire che non bisogna mai essere troppo convinti e dare per scontato ciò che conosciamo perché potremmo anche sbagliare. Sapere che una patata non è una verdura non mi cambia la vita, ma saper rivalutare certe cose potrebbe cambiarmela. Insomma non bisogna essere troppo dei Sheldon Cooper, no? Bisogna saper accettare le critiche, i suggerimenti ed avere una mentalità aperta. Essere sempre pronti ad imparare dalle esperienze altrui e non porsi dei limiti (mentali). Per questo inizierò a togliere qualche sfumatura Sheldoniana che è in me, per avere una maggiore elasticità mentale. :)

 


Pillole di Sheldon: il gioco del “ce l’ho – manca”


Ritiene di essere intellettualmente superiore ai suoi interlocutori. Manca.

Incapace di stringere relazioni sociali ed ha molta difficoltà a comprendere ed accettare i comportamenti delle persone in circostanze informali. Manca.

È una persona estremamente ordinata ed abitudinaria. Ce l’ho la seconda parte perché al contrario sono molto disordinata.

Ha un posto fisso sul suo divano, scelto in base alla combinazione perfetta di luce, temperatura e angolazione ideale per guardare la TV e contemporaneamente partecipare ad una conversazione senza sembrare troppo defilato. Ce l’ho ma solo un posto preferito, non è motivato.

Non è incline ad assecondare i voleri e i desideri altrui, a meno che non coincidano con i suoi. Manca.

Proprio per questo, ha fatto firmare a Leonard (e a tutti quelli venuti prima di lui) un "contratto tra coinquilini”. Ce l’ho: entrambe appassionate di big bang theory.

Non è in grado di comprendere il sarcasmo e l'umorismo. Ce l’ho.

È inoltre molto pignolo e non esita a correggere qualsiasi errore che riscontra nelle interazioni e nell'agire altrui. Ce l’ho solo a volte.

Non è in grado di mentire, in quanto viene colto da visibili tic. Ce l’ho senza tic.

Ha una lunga serie di fobie. Ce l’ho.

Tra le sue passioni, vi è la fantascienza: tuttavia, più volte ribadisce il suo disgusto verso Babylon 5 e alcuni film tratti dalla saga di Star Trek. Ce l'ho.

Ha un personalissimo modo di bussare: dopo aver dato tre veloci colpetti, pronuncia il nome della persona che dovrebbe essere dall'altra parte della porta, il tutto ripetuto per tre volte. Ce l'ho. Avevo un modo personale per rispondere al telefono.

Adora inoltre i treni e i loro modellini, conosce ogni caratteristica di moltissimi tipi di treno. Manca.

E voi? Quale avete e quale vi manca?

lunedì 14 gennaio 2013

Il cimitero delle virgole

Ok forse come primo post non ho dato il meglio di me, ma io sono così. Un secondo prima ira funesta contro le icone del mio mac, un secondo dopo sono calma e pacata. Sicuramente nella vostra testa riecheggerà la parola “matta”… e lasciate che vi risponda: probabile. Non lo nego, anzi tra i miei difetti forse è quello più bello perché essere matti significa vedere il mondo con tante sfumature di colore.
Quello che non mi riesce, come noto dal post precedente, è disporre la punteggiatura nel modo giusto. Metterò troppe virgole? Metterò troppi punti? Soprattutto ho messo le virgole nei punti giusti? Credo di no, ma ho sempre un alone di dubbio che avvolge il mio cervello.
Torniamo a noi. Penso di non aver ancora detto perché sono qui a scrivere su un blog. Sentivo il bisogno come Jenna Hamilton di Awkward, di raccontarmi su di un diario virtuale perché in fondo mi sento ancora una teenager. Chissà se avrò anche io un commentatore segreto che si rivelerà un amico gay della scuola oppure se farò un pasticcio con le impostazioni e per un errore diventerò popolarissima. La realtà è che non sono qui per le motivazioni di Jenna.
Ho appena finito di scrivere la mia tesi di laurea e mi sono accorta che mi piace scrivere. Certo, me ne ero resa conto anche prima! ma la passione per le serie tv, oggetto della mia tesi, mi ha spronata a raccontarmi. Per questo sono qui. E poi devo dire che mi sento terribilmente Carry Bradshaw di Sex & the city: seduta sul mio letto a scrivere un post per il mio blog, sorseggiando un cosmopolitan, tra una sigaretta e l’altra. Ok, non bevo i superalcolici e non fumo. E non sono nemmeno bionda. E Carry di sicuro sa usare la punteggiatura al posto giusto ma hey! È bello immaginarsi nei panni di qualcuno che ammiriamo. Sogno in grande, è vero ma è piacevole poter pensare che un giorno una mia passione, che sia la scrittura o che siano le serie tv, possa diventare il mio lavoro perché darei il meglio di me. Mi impegnerei al massimo, senza fatica e riuscirei a lavorare per ore ed ore senza mai annoiarmi. Non smetterò mai di sognare, perché sto imparando che se vuoi una cosa basta l’impegno per ottenerla. Per quel giorno, quando il mio sogno diventerà realtà, giuro che avrò rispolverato la mia grammatica Dardano-Trifone per sconfiggere la voglia di riempire i post di virgole.

giovedì 10 gennaio 2013

Il post pilota


La tecnologia e il web mi hanno sempre affascinata. Mi piacciono gli aggeggini che ti aiutano nella vita di tutti i giorni. A volte mi sento proprio una piccola nerd. Come Howard di Big Bang Theory che, diciamocelo, con i computer ci sa fare e come lui  mi piace destreggiarmi con i software..peccato che ai software, io proprio non piaccia. Mi odiano. Li vedo, con le loro piccole icone nella barra del mac, che stanno progettando un qualche subdolo piano per incastrarmi. Si, sono in combutta contro la sottoscritta. Io faccio di tutto per farmi voler bene: gli parlo in modo dolce, faccio un sacco di complimenti, ma i bastardi non possono fare a meno di presentarti la rotellina colorata. E quando ti si presenta la rotellina colorata, devi pregare. Devi pregare che tutto ciò che hai fatto, sia stato salvato due nani secondi prima. Se non l’hai fatto, non seguire mai l’istinto che ti porterebbe a scagliare il pc contro un muro. MAI. Non è mai colpa sua.
Spero che con oggi, sia l’ultima volta che io debba aprire InDesign: il file è stato salvato svariate volte, ricontrollato e risalvato (perché, ovviamente, manca sempre qualcosa). È pronto per essere spedito via mail e per essere stampato.  Invio e..  “Avviso: dimensioni file troppo grandi”.


FUCK!